Gazzetta: ” TRIVELLE A MONTE ARDONE “

27 giugno 2013

FORNOVO  PETROLIO_NEW


Blog Fidenza di Ambrogio Ponzi: ” ESTRAZIONE DI IDROCARBURI NELLA LOCALITA’ DI MONTE ARDONE “

17 giugno 2013

Estrazione di idrocarburi nella località di Monte Ardone

La discarica di monte Ardone (2008)

Il Consigliere Provinciale Manfredo Pedroni, sempre attento al territorio ed alla tutela ambientale, raccoglie, presentando l’interrogazione che riportiamo sotto integralmente, le preoccupazioni dei comitati per la tutela dell’ambiente dopo il via libera della Giunta regionale dell’Emilia Romagna alle trivelle nella zona del Monte Ardone nell’appennino parmense sul versante della val Taro fra Ramiola e Sala Baganza.

Segnalo l’articolo pubblicato da Parmaonline:


TRIVELLAZIONI MONTE ARDONE

17 giugno 2013

                       Parma , 15 giugno ’13

Al  Presidente

dell’ Amministrazione Provinciale di PARMA

Dott. Vincenzo Bernazzoli 

All’Assessore

Alla Difesa del Suolo

Dott. Ugo Danni 

All’Assessore

All’Ambiente

Dott. Giancarlo Castellani

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA

Oggetto: “  TRIVELLAZIONI  MONTE  ARDONE ”

Il sottoscritto consigliere Provinciale Manfredo Pedroni;

PREMESSO CHE

1)    la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna il 13 maggio scorso ha concesso alla “Gas Plus Italiana Spa” l’autorizzazione ad eseguire la ricerca e la relativa estrazione di idrocarburi mediante perforazione nella località di Monte Ardone , nel comune di Fornovo;

2)    la presentazione dell’interrogazione presentata il 25 novembre 2011 avente l’oggetto: “Pozzi di Petrolio nel Parco dello Stirone” con conseguente sospensione di tale nefandezza ambientale, economica, produttrice di inquinamento visivo e olfattivo in contrasto con la vocazione agro – alimentare del nostro territorio di prodotti eccellenza;

3)    l’interrogazione presentata l’8 marzo 2013 avente l’oggetto: “Progetto trivellazioni area Sorbolo” questione ancora aperta, che attende risposte al consumo di territorio aghricolo, inquinamento ambientale e di zone in prossimità del fiume Po;

RISCONTRATA

–       la persistente volontà della Regione di perforare il territorio parmense, ricco per dono naturale di produzioni agricole di pregio, di attività industriali con prodotti agro-alimentari riconosciuti e che valorizzano l’intera Regione a livello mondiale, di prodotti riconosciuti a livelli internazionali con marchi “ DOC, DOP, IGP e BIOLOGICI;

–       che per la terza volta la Regione Emilia Romagna, sensibile alle richieste delle compagnie petrolifere, adotta provvedimenti in modo arrogante e autoritario senza che venga informata e consultata la popolazione interessata, dimostrando INSENSIBILITA’ DEMOCRATICA, fatto molto grave;

PREOCCUPATO

a)    per l’intera zona pedemontana, che ha al centro il comune di Fornovo Taro, tutt’ora sede di una discarica pericolosa per l’ambiente a testimonianza di errori progettuali che deturpano l’intero panorama in contrasto con le bellezze naturali e i prodotti alimentari eccellenti del territorio;

b)    del silenzio “assenso” ( a pensar male spesso ci si prende…) dell’Amministrazione Provinciale di Parma;

c)    dalla totale assenza di pubblicità del fatto, probabilmente per evitare che la popolazione venga informata e nascono polemiche e comitati spontanei di protesta. Solo ora si viene a sapere del progetto  dalla stampa  e della decisione assunta dalla Giunta Regionale senza nessun coinvolgimento;

d)    della mancata valutazione approfondita del “rischio sismico” (vedi terremoto del gennaio 2012) nei suddetti Comuni interessati dal progetto di installare impianti petroliferi e oleodotti per il trasporto del greggio eventualmente estratto,

e)    per l’ennesimo consumo di territorio agricolo minacciato da tale piano, terreno ora predisposto alla coltivazione del foraggio per la produzione del Parmigiano – Reggiano, terreno che verrebbe consumato da cementificazioni atte a piattaforme di perforazione, da nuove strade per il transito di autocarri in piena campagna, senza un preventivo riscontro di giacimenti “tecnicamente interessanti”;

f)     per l’inquinamento visivo costituito da eventuali impianti per la perforazione, che deturperebbero il paesaggio della nostra pianura;

g)    per l’eventuale inquinamento olfattivo che tali attività provocano, che disturberebbe oltre ai residenti, la presenza turistica storico – culturale – enogastronomica. Nella zona vi sono diversi stabilimenti di stagionatura del “ Prosciutto”, caseifici per la produzione del Parmigiano-Reggiano, prodotti tipici e caratteristici della provincia di Parma;

h)    dell’inquinamento dovuto all’incremento del traffico stradale costituito da autocarri e macchinari vari per le perforazioni;

i)     dal fatto che, invece di incentivare la ricerca e lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili, si incentivino ancora, investimenti in energie di origine fossile che, oltre a essere anacronistici, portano a indubbi e facilmente verificabili danni ambientali, in un territorio come il nostro, densamente popolato e ricco di criticità sismiche, idrico – geologiche e al tempo stesso ricco di storia, arte, cultura e produzioni enogastronomiche che tutto il mondo ci invidia;

j)      dal fatto che, come  è facilmente verificabile che in casi analoghi, i vantaggi di questo tipo di attività sono riservati soltanto alle società-imprese di perforazione, che acquisiscono i diritti di estrazione, mentre per le popolazioni coinvolte si hanno solo evidenti disagi

CHIEDO

1)    all’Amministrazione Provinciale se è a conoscenza di tale progetto di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi autorizzato dalla Regione Emilia Romagna da effettuarsi nel nostro territorio: “Monte Ardone” e in caso affermativo, di giustificare la mancata informazione ai cittadini oltre a questo Consiglio;

2)    se l’Amministrazione Provinciale è intenzionata ad assumere iniziative, per presentare osservazioni a tutela e impedire le eventuali violenze al nostro territorio , salvaguardandolo da inimmaginabili ed irreparabili danni economici, ambientali e di immagine.

Il Consigliere Provinciale Manfredo Pedroni


TERREMOTO IN EMILIA DEL 20 maggio 2012

25 Maggio 2012

INTERROGAZIONE VERBALE N. 83 DEL 24/05/2012, FORMULATA DAL CONSIGLIERE PROVINCIALE MANFREDO PEDRONI DURANTE LA SEDUTA DI CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 24/05/2012, AVENTE AD OGGETTO: ” SITUAZIONE NOTO CASEIFICIO DEL  MODENESE DOPO RECENTE TERREMOTO – INTERVENTI CONSORZIO PARMIGIANO REGGIANO”


O.d.G. : ” CENTRO AGRO ALIMENTARE E LOGISTICA DI PARMA “

22 febbraio 2012

Parma, 21 febbraio ’12

AL PRESIDENTE

DELCONSIGLIO PROVINCIALE DI PARMA

Dott. MARIO DE BLASI

ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO : “ CENTRO  AGRO  ALIMENTARE  E  LOGISTICA ”

IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI PARMA

PREMESSO  CHE

a)       nel 1965 fu fondato lo storico mercato ortofrutticolo di Parma con l’obiettivo di agevolare il commercio locale e che 30 anni dopo, nel 1995, è nato il C.A.A.P., società consortile che ha raccolto l’eredità del mercato, ne ha mantenuto le tradizioni e ha innovato in maniera radicale la funzionalità e l’operatività della struttura; Con efficienza organizzativa, ampia gamma di servizi, attenzione costante alla qualità dei prodotti e alla trasparenza dei prezzi, il raggio d’azione del Centro si è allargato di molto fino ad attrarre clienti da tutta l’area padana;

b)       nel 2007, il C.A.L. ne eredita la struttura innovativa, studiata e progettata dallo Studio Valle pensando alla funzionalità, alla rapidità dei servizi, alla comodità degli operatori, alla facilità di accesso e ovviamente anche all’armonia dei volumi;

c)       il C.A.L. è una società di gestione a maggioranza di capitale pubblico: I Soci sono il Comune di Parma, la Provincia di Parma, la Regione Emilia-Romagna, la Camera di Commercio di Parma, la Cassa di Risparmio di Parma & Piacenza, la Banca del Monte, Unione Parmense degli Industriali, l’associazione dei commercianti ASCOM e una miriadi di piccoli imprenditori;

d)       il C.A.L. oggi da lavoro direttamente e indirettamente a 120 persone fra impiegati, operatori e facchini;

e)       svolge con automezzi propri, nel rispetto dell’ambiente, un progetto di consegna del prodotto in città e in provincia apprezzato e invidiato a livello europeo;

f)        l’attuale debolezza di liquidità, a fronte di un patrimonio di 23 milioni di Euro, è derivata dalla difficoltà di riscuotere i crediti e dall’opposizione del Commissario straordinario del comune di Parma a vendere quegli immobili ritenuti non strumentali alla sua attività,

CONSIDERATO CHE

Il Centro Agro Alimentare e Logistica di Parma (CAL) è l’area dove si concentrano le attività del mercato ortofrutticolo, una nuovissima struttura funzionale alle moderne esigenze del commercio e della commercializzazione, di produttori, grande distribuzione e vendita prodotti al dettaglio, imprese agricole e produttori agricoli, imprese di trasformazione, operatori commerciali, e consumatori. Una struttura dove si forniscono i dettaglianti ortofrutticoli di tutta la nostra provincia, servizio indispensabile e vitale alla loro sussistenza e per fornire un servizio capillare alla popolazione;

RISCONTRATO CHE

1)      dopo l’assemblea dei soci convocata per il giorno 10 febbraio ultimo scorso dove emergeva un contrasto fra il Comune di Parma nella persona del Commissario Straordinario coadiuvato dall’altro socio Regione Emilia Romagna, che non condividevano le linee di rientro delle esposizioni (copertura dei debiti), avanzata dal C.d.A. di C.A.L.

Pretendendo altre persone come consulenti senza precisarne il costo e con quali funzioni operative, senza spiegare le risoluzioni preposte, pretendendo dal Consiglio d’Amministrazione del C.A.L. di aderire alla legge Fallimentare, per poter svendere il Centro Agro Alimentare di Parma;

2)      pertanto, i consiglieri di C.A.L. subito convocavano un C.d.A. per il 14.02.2012 alle ore 17.30 per le determinazioni conseguenti alle indicazioni date dall’amministrazione commissariale del Comune di Parma in assemblea. Considerato, però, che il Comune aveva preteso, di fatto, una delega “in bianco” ad un progetto alternativo a quello perseguito dagli amministratori negli ultimi tempi (i quali, peraltro, non hanno ancora percepito un solo euro di compenso), considerato che il progetto che il Comune di Parma ha sul C.A.L. non è stato spiegato e, in ogni caso, non risulta per niente chiaro (e se tale progetto consistesse, come parrebbe, nella cessione al fornitore dell’attività del C.A.L., sarebbe in ogni caso disapprovato dal C.d.A.) e viste le promesse di finanziamento da parte del Comune di Parma sempre disattese, i sottoscritti consiglieri di nomina comunale in occasione della riunione del 14 febbraio hanno preso l’irrevocabile decisione di rassegnare le proprie dimissioni.

3)      tale decisione, presa anche dal Consigliere nominato dalla Camera di Commercio,  è un estremo atto volto a salvaguardare gli interessi del CAL, società che rappresenta un bene importante a cui la città di Parma non può e non deve rinunciare;

IL  CONSIGLIO  PROVINCIALE DI  PARMA

–          ribadisce con forza la volontà di mantenere a Parma la piena funzionalità del servizio reso dal CENTRO AGRO ALIMENTARE  E  LOGISTICO agli operatori economici direttamente, tra cui 12 Concessionari Emiliani e indirettamente a tutta la popolazione della provincia, attraverso i negozi che troviamo sotto casa nelle nostre città;

–          respinge con forza la proposta di liquidazione avanzata dal Commissario straordinario del Comune di Parma e sostenuta dalla Regione Emilia Romagna, per evitare una svendita di questa importate struttura operativa di Parma, come denunciato dal C.d.A. di C.A.l. con la lettra di dimissioni;

–          impegna la Giunta Provinciale in qualità di socio a contrastare qualsiasi tentativo di alienazione del C.A.L. ad altre società o altre soluzioni che non siano la piena autonomia gestionale;

–          impegna la Giunta Provinciale ad adoperarsi in qualsiasi modo per garantire l’occupazione alle 120 persone, presso il C.A.L.

–          Impegna il Presidente della Giunta Provinciale a chiedere alla Regione Emilia Romagna i medesimi contributi a favore del C.A.L. di Parma, elargiti alle altre strutture analoghe della Regione, a quella di Bologna e a quella di Rimini.

i Consiglieri Provinciali: Manfredo Pedroni, GianLuca Armellini e Daniele Reverberi.

N.B. = si chiede la pubblicazione sulla pagina web della Provincia di Parma


Gazzetta: ” IMPIANTO A BIOGAS, BOTTA E RISPOATA TRA IL PdL E CASTELLANI “

19 febbraio 2012


ParmaDaily: “DA BERNAZZOLI UN PRIMO SI SCELLERATO AL BIOGAS A FELINO”

18 febbraio 2012


BIOGAS A FELINO

17 febbraio 2012

Parma , 17 febbraio’12

Al  Presidente

dell’ Amministrazione Provinciale di PARMA

Dott. Vincenzo Bernazzoli

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA

Oggetto: “ BIOGAS  A  FELINO ”

I sottoscritti consiglieri Provinciali Gian Luca Armellini, Manfredo Pedroni e MassimoNonnis  Marzano;

PREMESSO  CHE 

– in data 27/03/2010 l’Azienda agricola “La Grande”, con sede in Felino, ha presentato allo Sportello Unico Imprese Pedemontana – Traversetolo domanda volta a ottenere l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto di cogenerazione elettrica e di produzione di calore alimentato a biogas, da costruirsi in località San Michele di Tiorre nel comune di Felino;

– in data 05/05/2010, nell’ambito del procedimento, il Comune di Felino ha espresso parere negativo;

– in data 04/06/2010 l’Azienda ha quindi chiesto, a termini di legge, la convocazione della conferenza di servizi, al fine di ottenere il superamento della pronuncia negativa del Comune;

– in data 23/06/2010 si è tenuta la prima riunione della conferenza di servizi, nella quale, nonostante le proposte e le deduzioni presentate dall’Azienda, il Comune di Felino ha confermato il proprio parere negativo e la conferenza di servizi si è conclusa rinviando la determinazione conclusiva “al fine di consentire ogni ulteriore approfondimento sia procedurale che di merito” (recita l’atto ufficiale);

– nel frattempo, in data 20/05/2010, il Consorzio del Parmigiano-Reggiano ha espresso parere negativo all’installazione dell’impianto nelle vicinanze della struttura interna all’Azienda agricola destinata alla produzione di latte per la trasformazione in Parmigiano-Reggiano;

– in data 06/08/2010 si è tenuta la seconda riunione della conferenza di servizi durante la quale si è fissata la successiva seduta del 06/09/2010 per l’audizione in contraddittorio con privati ed enti portatori di interessi diffusi – che nel frattempo avevano fatto richiesta di partecipazione, anche con facoltà di depositare memorie, ai lavori della conferenza – e si è stabilito che fossero necessarie ulteriori integrazioni da parte dell’Azienda, in quanto quelle già depositate, a parere degli Enti, non erano esaustive;

– in data 06/09/2010 si è tenuta la terza riunione della conferenza di servizi, alla presenza dei portatori di interessi privati e diffusi, i quali, tutti, hanno in sostanza dimostrato e documentato, come risulta riportato nello stesso verbale della conferenza di servizi, che:

a) la collocazione dell’impianto pone problemi di coesistenza con le zone di tutela di prodotti tipici;

b) l’impianto presenta le caratteristiche di un vero e proprio impianto produttivo, con tutto ciò che ne consegue in termini di valutazioni, ad esempio sotto il profilo degli accessi e della viabilità;

c) l’impianto potrebbe produrre seri problemi in termini di odori e di inquinamento, soprattutto a discapito delle zone di residenza esistenti e future della zona. In tale riunione, pertanto, così come in quella successiva del 06/10/2010, il Comune di Felino ela Provinciadi Parma hanno ribadito il loro parere sfavorevole al rilascio dell’autorizzazione all’Azienda;

– nella riunione del 06/10/2010, tenuto conto del dissenso motivato espresso dal Comune di Felino e dalla Provincia di Parma, la conferenza di servizi ha ritenuto di dover rimettere il procedimento al Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 14 quater, comma 3, della legge n. 241 del 1990 e successive modificazioni;

– nella riunione del 26/10/2010 pressola Presidenzadel Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento amministrativo, sia il Comune di Felino siala Provinciadi Parma hanno confermato le proprie posizioni, manifestando, tuttavia, disponibilità alla presentazione, da parte dell’Azienda, di un Piano di Sviluppo Aziendale (PSA), fino ad allora mai pervenuto, e la riunione si è conclusa con l’intesa che l’Azienda avrebbe dovuto presentare detto Piano;

– a gennaio 2011 l’Azienda ha presentato il PSA, che, però, nonostante sia previsto dalle norme in materia, non è a oggi ancora stato pubblicato;

– in data 26/07/2011 l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato la delibera n. 51, che individua i siti non idonei all’installazione di impianti di produzione di biogas. La delibera prevede al punto 3, lettera B: “E’ considerato non idoneo all’installazione di impianti di produzione di energia da biogas e produzione di biometano il territorio individuato quale ‘Comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano’, produzione a Denominazione di origine protetta (DOP), qualora gli impianti utilizzino silo mais o altre essenze vegetali insilate, fatto salvo il caso in cui l’utilizzazione agronomica del residuo del processo di fermentazione (digestato), tal quale o trattato, avvenga in terreni ubicati all’esterno del medesimo comprensorio”. La delibera stabilisce, altresì, alla lettera b) del dispositivo, che i suddetti criteri di localizzazione non si applichino ai procedimenti che “risultino formalmente avviati in data antecedente alla medesima pubblicazione, per effetto della presentazione dell’istanza di autorizzazione unica ovvero del sostitutivo titolo abilitativo, corredati della documentazione prevista dalla normativa vigente”;

– nel caso della domanda presentata dall’Azienda sussistono le condizioni richieste per l’applicazione della normativa regionale, seconda la quale l’impianto che si vorrebbe realizzare ricade inequivocabilmente in un sito non idoneo: 1) la localizzazione dell’impianto è prevista all’interno del territorio individuato quale Comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano; 2) è previsto l’uso di silo per mais e l’utilizzazione agronomica del residuo del processo di fermentazione (digestato), tal quale o trattato, avviene in terreni ubicati all’interno del medesimo comprensorio; 3) sotto il profilo temporale, la domanda dell’Azienda “La Grande”, ancorché presentata prima della pubblicazione sul BURER della delibera dell’Assemblea regionale summenzionata, a quella stessa data non era completa ed era incompleta sotto profili essenziali già prima della presentazione del Piano di sviluppo aziendale (PSA), avvenuta nel gennaio 2011;

– in data 18/11/2011 è stato presentato, da privati ed enti portatori di interessi diffusi, un esposto contro il PSA, perché inficiato da evidenti e insanabili incongruenze e incompletezze che interessano la viabilità, la disponibilità effettiva dei terreni, la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, il ripristino dello stato dei luoghi, lo spandimento del digestato, la natura dell’impianto. Si tratta, quindi di un PSA talmente farraginoso da non poter essere pubblicato, rendendo incompleta e quindi illegittima la domanda dell’Azienda, che dovrebbe quindi essere rigettata sia perché non conforme alla normativa sia perché incompleta sotto profili essenziali non sanabili;

– in data 12/01/2012, con determinazione del Dirigente n. 59, il Servizio Programmazione e pianificazione territoriale – Sviluppo economico e attività produttive della Provincia di Parma ha incredibilmente espresso parere favorevole in merito alla Valutazione ambientale strategica (VAS) del Piano di sviluppo aziendale (PSA) della Società agricola “La Grande” e in merito alla compatibilità della proposta in oggetto con gli aspetti geologico e sismici del territorio, nonostante l’esposto summenzionato e nonostante solo l’ARPA avesse espresso parere favorevole alla realizzazione dell’impianto proposto mentre l’AUSL di Parma avesse espresso parere negativo, evidenziando la non fattibilità dell’intervento proposto nel territorio individuato e ricompreso nel comprensorio di produzione del formaggio Parmigiano-Reggiano, come stabilito dalla delibera regionale;

interroga la Giunta provinciale per chiedere:

– i motivi per i quali, alla luce delle anomalie e illegittimità evidenziate, dell’esposto presentato e del rilevante parere negativo dell’AUSL di Parma, il Dirigente del Servizio Programmazione e pianificazione territoriale – Sviluppo economico e attività produttive della Provincia di Parma abbia inspiegabilmente espresso parere favorevole in merito alla Valutazione ambientale strategica (VAS) del Piano di sviluppo aziendale (PSA) della Società agricola “La Grande” e in merito alla compatibilità della proposta in oggetto con gli aspetti geologico e sismici del territorio, ribaltando i precedenti pronunciamenti negativi sempre espressi da codesta Amministrazione provinciale;

– quali urgenti provvedimenti si intendano adottare al fine di annullare un provvedimento di dubbia legittimità, che potrebbe dare il via libera alla realizzazione di un impianto in una zona in cui si producono prodotti alimentari di pregio e di eccellenza in tutto il mondo, con grave danno per il comune di Felino e il comparto agroalimentare della nostra provincia.

 I Consiglieri Provinciali Gian Luca Armellini, Manfredo Pedroni e Massimo Nonnis Marzano

  N.B. = si chiede la pubblicazione sulla pagina web della Provincia di Parma


PETROLIO NEL PARCO DELLO STIRONE: ” LA PROVINCIA NON HA FATTO NESSUNA OSSERVAZIONE “

24 dicembre 2011
21/12/2011 INTERROGAZIONE VERBALE N.284, FORMULATA DURANTE LA SEDUTA DI CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 21.12.2011 DAL CONSIGLIERE PROVINCIALE MANFREDO PEDRONI, AVENTE AD OGGETTO: “PRESENTAZIONE OSSERVAZIONI DA PARTE DELLA PROVINCIA DI PARMA AL BANDO REGIONALE EMESSO PER LA RICERCA DI IDROCARBURI LIQUIDI NEL PARCO DELLO STIRONE”.

Gazzetta di Parma.it: ” RICERCA DI PETROLIO A BUSSETO? IL GIALLO DEL BANDO REGIONALE”

1 dicembre 2011

Ricerca di petrolio a Busseto? Il “giallo” del bando regionale

Paolo Panni Si cercherà il petrolio nel territorio di Busseto? E questo l’interrogativo che non poche persone si stanno ponendo dopo che la Regione (servizio Valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale) ha depositato, per la libera consultazione dei soggetti interessati gli elaborati prescritti per l’effettuazione della procedura di via relativi al progetto: «Permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Fiorenzuola d’Arda” localizzato nella regione Emilia Romagna, nelle provincie di Piacenza e Parma e presentato da: Mac Oil SpA con sede in Roma – Piazza Barberini n. 52». L’iniziativa interessa numerosi Comuni del Piacentino e quattro parmensi: Busseto, Fidenza, Salsomaggiore e Pellegrino. E, nello specifico, riguarda la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. In particolare, come si evidenzia nel bando, si vogliono individuare «possibili reservoirs in trappole di tipo stratigrafico e strutturale localizzate tra le sequenze torbiditiche- miocenico-plioceniche. Qualora dall’indagine sismica venisse confermata la presenza di giacimenti tecnicamente interessanti – si legge ancora – e l’economicità delle situazioni di interesse minerario, sarà prevista la perforazione di uno o più pozzi esplorativi, che potranno raggiungere la profondità di circa 3000-4000 metri». I soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati e presentare le loro osservazioni entro il 24 dicembre. Sulla vicenda, in questi giorni, è già intervenuto il vicepresidente del Consiglio provinciale Manfredo Pedroni che, in un’interrogazione al presidente della Provincia Bernazzoli, chiede se la Provincia stessa è a conoscenza di questo progetto; se i Comuni individuati sono tutelati ed in che modo, essendo i loro territori inclusi nel «Parco dello Stirone» (Busseto però ne è fuori) e se la Provincia è intenzionata a presentare osservazioni «per tutelare e impedire le eventuali violenze sul territorio, salvaguardandolo da inimmaginabili danni economici, ambientali e di immagine». La notizia ha iniziato a serpeggiare a Busseto e non poche persone si stanno chiedendo che cosa ci sia da aspettarsi. A riguardo, il sindaco Maria Giovanna Gambazza ha fatto sapere che «ad oggi in Comune non risulta nulla e dalla Provincia non abbiamo ricevuto alcunché. Nemmeno in Terre verdiane, se ne è accennato nella riunione di qualche giorno fa. Se ci sarà qualcosa che veramente interessa il nostro territorio – ha proseguito – sono certa che verremo contattati per tempo anche perché si tratta, nello specifico, di una iniziativa che richiede, per ovvi motivi, un iter ben preciso con tutta una serie di valutazioni». Manfredo Pedroni, tornando quindi sulla questione ha fatto notare che «il bando regionale c’è, tant’è che nel “premesse” della mia interrogazione ho copiato esattamente quello che c’è scritto nel bando. A questo punto – ha concluso – invito il sindaco ad informarsi e a prendere tutti i necessari contatti»

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