Intervento in Consiglio Provinciale del 29 giugno2007:
Distretto AGRO –ALIMENTARE del prosciutto di Parma
> La proposta di delibera presentata dalla Giunta risponde solo in parte agli obiettivi delle politiche di distretto individuati e indicati nella delibera del consiglio Provinciale del 29/02/2000 avente per oggetto:”Agricoltura- linee programmatiche per l’avvio del DISTRETTO AGRO-ALIMENTARE SUD-EST DI PARMA.
Gli obiettivi delle politiche di distretto erano:
1) Contribuire a tutelare l’economia dei prodotti tipici in tutte le fasi della filiera produttiva, con particolare rilievo agli aspetti qualitativi e allo sviluppo delle produzioni sul mercato.
2) Promuovere le condizioni per lo sviluppo competitivo delle imprese del territorio nei campi della ricerca e innovazione, della qualità ambientale, della formazione delle risorse umane, dei servizi alle imprese, dell’ospitalità.
3) Favorire la realizzazione di piani e programmi per il miglioramento delle infrastrutture di trasporto, della informazione, dei servizi ambientali, urbanistici e sociali sul territorio.
La relazione del presidente dell’Unione Parmense degli Industriali all’assemblea annuale presentata il 14 giugno scorso mette in evidenza la necessità di un rilancio della competitività nei comparti del prosciutto di Parma e del Parmigiano –Reggiano con l’auspicio di efficaci politiche di controllo qualitativo per ottenere effetti quantitativi sull’offerta, oltre che dall’individuazione di nuove e più incisive politiche di promozione commerciale.
Importante deve essere inoltre salvaguardata la tutela delle nostre eccellenze alimentari, che non è solo il Parmigiano o il Prosciutto ma anche il salame di Felino e la Coppa di Parma che recentemente hanno ottenuto dal Ministero delle risorse Agricole Alimentari e Forestali il riconoscimento quali IGP.
Occorre ribadire con forza e predisporre i dovuti atti per la chiusura della discarica di Monte Ardone; non è tollerabile avere un simile impianto in un distretto agro-alimentare di eccellenza, è fondamentale introdurre modalità di smaltimento rifiuti moderne, in linea con le migliori tecnologie già in uso nei paesi più avanzati.
> Il distretto deve essere una garanzia per uno sviluppo economico e per l’innovazione tecnologica nell’uso razionale e concertato (su obiettivi specifici) delle risorse finanziarie pubbliche. L’idea è di considerare e ridisegnare i confini tra mercato e società e tra mercato e istituzioni con l’obiettivo di introdurre norme condivise che favoriscono l’ingresso sulla scena economica di nuovi soggetti e mantenga vitale il tessuto delle piccole e medie imprese.
Il progetto nasce dalla necessità di rileggere in modo adeguato un settore decisivo per lo sviluppo della nostra provincia.
> Il primo slogan potrebbe essere: “un Distretto che guardi all’Europa”, che coordini le attività di programmazione economica come un vero e proprio piano d’area e che definisca metodologie di indagine e di progettazione come vero strumento di pianificazione territoriale. Un accordo di programma tra istituzioni, forze economiche e sociali, con lo scopo del riequilibrio territoriale (VAL BAGANZA – VAL PARMA) non più rinviabile e che tenga conto che fare sviluppo vuole dire affrontare elementi di assoluta novità e rilievo. Gli scenari competitivi sia sul lato economico che tecnologico sono mutati profondamente. Il distretto deve creare strumenti e condizioni afferenti la conoscenza, la valorizzazione delle risorse endogene legate ai sistemi territoriali ed economici, alle innovazioni tecnologiche, all’organizzazione e alla commercializzazione produttive, con il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche, enti economici, imprese, l’Università.
> Il sistema dell’agro-alimentare è punto centrale dell’economia di Parma, contribuisce al suo sviluppo con il 60% del prodotto provinciale lordo ed è con orgoglio che possiamo vantarci di essere sede dell’EFSA: “ AUTORITA’ Europea per la Sicurezza Alimentare”; esso coinvolge il sistema primario (agricoltura), il sistema industriale (la trasformazione) il sistema infrastrutturale (fiera, stazione sperimentale, consorzi, collegio europeo ecc.),il sistema innovativo (meccanica alimentare). Il sistema dei trasporti, degli imballaggi e il sistema distributivo.
> Il sistema prosciutto / formaggio e la meccanica industriale ad essi collegata è sempre più terra di conquista dei grandi gruppi italiani e stranieri che si appropriano dell’immagine del nostro territorio.
> Questo avviene perché non è ancora cresciuta una moderna organizzazione della produzione e commercializzazione, è insufficiente la ricerca nell’innovazione e soprattutto non si è costruito una seria politica industriale del settore.
> Il distretto dovrebbe essere un tentativo di dare risposte a questi problemi attivando i 18 comuni e perché non 19 dell’area interessata, a un progetto comune che superi tensioni e campanilismi. E’ in crisi quel modello delle piccole e medie imprese, di quel capitalismo familiare che deve essere salvaguardato perché carattere dominante dell’imprenditoria della nostra provincia.
> Questa crisi è si di natura economica, finanziaria, ma è soprattutto crisi di strategia.
> Il Distretto può favorire una scelta politica programmatica strategica dove le istituzioni pubbliche riaffermino il diritto/dovere di tracciare le linee dello sviluppo per gli interventi attuativi nella zone predisposte alle produzioni di pregio dell’agro-alimentare.
> C’è la necessità di costruire un vero e proprio protocollo per raggiungere i seguenti obiettivi:
> 1)Evitare un’espansione produttiva non controllata, perché determina squilibri e imprime spinte superiori agli standard distributivi nel rapporto tra domanda e offerta e mette in difficoltà chi produce qualità.
> 2) Regolare la quantità e l’immagine della zona in termini di completamento delle preesistenze e dei nuovi insediamenti (vero intervento di regole urbanistiche)
> 3) Regolare i contenuti tecnico-metodologici e le cadenze temporali di un sistema di consultazione periodico sullo sviluppo economico del comparto, in relazione agli sviluppi urbanistici e insediativi e alle relative politiche di gestione e modalità di attuazione. Per controllare le valenze economiche dell’impatto insediativo e per consentire l’aggiustamento delle politiche di gestione urbanistiche della zona.
> 4) Realizzare un parco industriale Parma sud est con chiara individuazione geografica (deve essere l’unico) non come visione ristretta del territorio ma in un quadro di coesione territoriale a larga scala.
> 5) Realizzare una immagine della “zona doc” con forti progetti di segni, di qualificazione e caratterizzazione ambientale (il Distretto di qualità ambientale). Con chiare soluzioni dei problemi infrastrutturali (PEDEMONTANA) e non solo.
> 6) L’idea distrettuale è vincente se porta a Parma il mercato con una borsa merci forte e credibile che oggi non c’è e se fa divenire veramente il centro agro -alimentare un centro servizi per le imprese.
> 7) Introdurre meccanismi diversi sull’uso delle risorse pubbliche con l’obiettivo di ottenere finanziamenti volti solo ed esclusivamente per progetti di innovazione tecnologica e adeguamenti igienico-sanitari e per iniziative di tipo consortile.
La delibera proposta interviene solo su due aspetti importanti quello urbanistico e quello ambientale ma del tutto insufficienti al rilancio e consolidamento del settore AGRO – ALIMENTARE di Parma.
E’ bene evidenziare che i provvedimenti relativi all’ambiente con i relativi impegni finanziari, sono insufficienti perché non affrontano il grave problema della presenza della discarica di Monte Ardone, di totale insoddisfazione quelli relativi alla localizzazione delle due aree per i nuovi insediamenti produttivi, dissenso manifestato dai gruppi consiliari comunali dove questo progetto è stato approvato a maggioranza e non all’unanimità.
Suscita notevole perplessità l’esclusione del comune di Parma dal distretto Agro – Alimentare quando sappiamo bene che parte del territorio di questo comune è inserito nei confini delle zone: “ DOP e IGP”.
Il Consigliere Provinciale Manfredo Pedroni