Prefazione al romanzo “ A Maria” di Miriam Scotti
Nel’ottavo romanzo di Miriam avvertiamo una maturazione non solo stilistica della giovane scrittrice che non è più solo una giovane ragazza guidata nelle sue scelte da sani principi cristiani, ma la catechista che comunica con la propria esperienza l’amore profondo verso Maria. Come accade spesso nei racconti di Miriam la storia prende avvio da Bastelli, o meglio dalla chiesa dedicata a Sant’Anna madre di Maria e dalla statua della “ Madonna di Luordes” presente nel campetto attiguo alla chiesa. Il racconto inizia con la Santa Messa celebrata da “Nonno” Don Amos per l’inaugurazione della posa della statua, il quale ci spiega con le parole che Miriam traspone nel suo manoscritto qual’é la missione sacerdotale, invitandoci a capire seguire e aiutare i sacerdoti nell’operare fra i fedeli. Attraverso brani tratti da diversi discorsi dei Papi da Giovanni Ventitreesimo, Giovanni Paolo Secondo, Benedetto Sedicesimo e Francesco Miriam ci fa comprendere cos’è e come vuole vivere il suo amore per Maria. Il romanzo è arricchito da episodi tratti dalla vita e dalle Immagini di Papi e Santi devoti a Maria, che rendono la lettura interessante, e scorrevole. Attraverso dialoghi con i suoi amici Miriam parla liberamente di amore alla Madonna e a Gesù come se stesse facendo catechismo non ai bambini ma ai suoi compagni del tempo libero diffondendo “La Buona Novella”. Dal libro traspare una notevole cultura religiosa che può aiutare i fedeli alla riscoperta delle varie apparizioni mariane, delle nozioni storiche che riguardano la madonna e episodi a Lei collegati, dei numerosi Santuari dedicati a Maria e destinatari di numerosi e frequentati pellegrinaggi. Significative sono le preghiere dedicate dai Papi alla Madonna qui riprodotte assieme alle esperienze di vita dei Santi, devoti, che attraverso Maria hanno incontrato e testimoniato Gesù. Numerose sono le immagini a corredo del testo che aiutano a capirlo meglio, rendendolo affascinante e suggestivo. Nel romanzo è presente anche la testimonianza dell’incontro di “Nonno Don” con Padre Pio, racconto che vale la pena di leggere per meglio capire quanto è grande l’Amore di Cristo per noi uomini, amore che si esprime attraverso la missione sacerdotale e il contributo dei Santi alla nostra conversione. Conoscendola personalmente da diversi anni non mi meraviglia la grande fede dell’autrice e posso affermare con scurezza che oggi è possibile vivere senza contraddizioni la propria cristianità nella vita quotidiana. Molti ragazzi dell’età di Miriam purtroppo vivono con infelicità, apatia, perdendo tempo in futilità e falsi idoli come una ricchezza da raggiungere facilmente e ad ogni costo, vivendo con falsità i rapporti interpersonali e non cercando la vera felicità, la speranza che illumina la vita, la gioia vera. Come credente, scopro in Miriam la serva di Maria, che mette la propria notorietà di giovane scrittrice a disposizione, perché la nostra ricerca, la nostra sete di amore verso il prossimo venga incoraggiata, esaudita e aiutata con l’intervento celeste.
Manfredo Pedroni
( Vice Presidente Consiglio Provinciale di Parma )
Pubblicato da manfredopedroni 
Manfredo Pedroni 